Passato Presente Futuro del CSM Binaghi

Il 17 settembre 2018, la nostra associazione, tramite il suo presidente Paolo Kalb, ha incontrato il Prof. Luigi Minerba Direttore dell’Area socio sanitaria (Ass) di Cagliari, presso l’Azienda per la Tutela della Salute – ATS, in via Piero della Francesca a Cagliari.

L’incontro è stato richiesto per segnalare tutte le carenze, compresa la non sicurezza nei servizi che si stavano verificando col depotenziamento nel P.O. “Binaghi” del Centro Regionale della Diagnosi e Cura della Sclerosi Multipla.

Dopo aver presentato il nostro progetto associativo a tutela del paziente con SM, abbiamo fatto presente la preoccupazione che attanaglia sia i neo diagnosticati che quelli seguiti da  diversi anni dallo staff medico dei neurologi del CSM.

Il dialogo non ha portato a soluzioni indolori e quanto riferito dal Prof. Minerba è stato in pratica in seguito nel Centro Sclerosi Multipla.

Purtroppo, le nuove modalità non possono soddisfare i pazienti.
A distanza di un mese da quell’incontro, abbiamo ricevuto dalla Direzione del CSM “Binaghi” e dalla Prof.ssa Eleonora Cocco le nuove indicazioni attuate dal 29 ottobre 2018 per la CONSEGNA FARMACI (esclusivamente INTERFERONE e COPAXONE);

I POSTI LETTO in reparto, saranno soltanto per il DAY HOSPITAL.
Mentre per i RICOVERI ORDINARI E DI URGENZA è attivata la modalità in altra struttura (Policlinico di Monserrato)

Il REPARTO il sabato rimane chiuso e non avverrà neanche la consegna di farmaci
Qui appresso pubblichiamo la foto ricevuta dell’avviso affisso in reparto

Ed ora un passo indietro, un po’ di storia, di quella di come noi pazienti abbiamo conquistato e difeso sempre il nostro luogo di cura. 

Siamo un’associazione apolitica e non andiamo a braccetto con i partiti. Se la tutela dei nostri diritti viene meno, non facciamo complimenti e teniamo duro. Con governo regionale di sinistra o destra che sia.

Nel 2006, ad appena un anno dalla fondazione della Vo.S.M. Sardegna Onlus, associazione di pazienti con sclerosi multipla, ci ritrovammo a doverci attivare per impedire che il Centro Sclerosi Multipla “Binaghi” di Cagliari, venisse smantellato dal luogo ideale in via Is Guadazzonis e fosse trasferito nel vecchio e fatiscente San Giovanni di Dio, in via Ospedale, a Cagliari. Locali inadeguati senza parcheggi che ricordavano logisticamente la Clinica Macciota, dove ebbe inizio tutto. La necessità di luoghi idonei per il paziente con sclerosi multipla era imprescindibile.

                            Articolo sulla nostra azione, pubblicato su L’Unione Sarda del 2 giugno 2006

Come si può vedere dall’Unione Sarda dell’epoca, fummo costretti a fare un’azione pressante con l’ASL 8 per evitare il disastroso trasferimento al San Giovanni di Dio.

E riuscimmo nell’intento di evitarlo dopo sopralluoghi ed incontri, grazie all’adesione di pazienti e soci che fecero tanti sacrifici per seguire l’azione di sfiducia nei confronti della dirigenza della ASL 8 di allora, nell’interesse di tutti.

Dopo 12 anni ci ritroviamo a dover lottare ancora una volta per il CSM e per il mantenimento del suo status conquistato faticosamente. Tutto questo è dovuto a logiche politiche della Sanità regionale, fatto di ristrutturazioni, rimodulazioni e tagli, noti ormai a tutti e non condivisibili.

Anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, lo scorso anno espresse forti dubbi sulle logiche della Regione Sardegna nella gestione della Sanità e del Binaghi di Cagliari. 

Ecco, qui sotto l’articolo dell’UNIONE SARDA del 10 agosto 2017

Qui appresso invece, il post pubblicato il 20 ottobre 2018 nel suo profilo Facebook, dall’attuale assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, dopo che alcune testate “giornalistiche” online hanno annunciato il taglio dei posti letto al CSM Binaghi.

Per il futuro le voci sono contrastanti, chiusura del P.O. Binaghi da destinare ad altro? Chissà, e nel caso saremo ancora una volta impegnati a difendere le conquiste raggiunte negli anni.

Nulla di certo, ma è opportuno stare sempre attenti perché i pazienti con sclerosi multipla con tutte le problematiche di cui sono investiti, spesso da soli o con l’aiuto dei familiari, non vengano messi in un angolo, sminuendo la sofferenza ed il disagio profondo che li accompagna tutti i giorni, anno dopo anno. Per tanti di noi, anche per qualche decennio.

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