GABRIELE CATTA, NATO PER LE SFIDE

L’atleta Gabriele Catta ha corso per VoSM venti maratone in giorni consecutivi, un’impresa che ai più risulta impensabile. L’Associazione lo ha ringraziato con una targa ricordo e lo ha intervistato

GABRIELE CATTA, NATO PER LE SFIDE: CORRERE 20 MARATONE IN 20 GIORNI

Lo incontriamo due mesi dopo, lo abbiamo lasciato riposare dopo questa grande impresa sportiva che nel mese di luglio ha percorso festosamente le 20 regioni d’Italia, con un risultato ragguardevole tecnicamente e generoso per la sua finalità benefica.

Non è un caso che al suo fianco, sorridente e soddisfatta, ci sia la sua giovanissima ombra, Alessia Cocco, che ha curato per mesi tutta l’organizzazione, la comunicazione e la logistica, dal calcolo al tracciato dei percorsi, dai rapporti con gli sponsor alla prenotazione degli alloggi lungo le varie tappe.

Gabriele ha 21 anni, è nato a Monserrato ed è legatissimo alla sua Sardegna dove vive attualmente e dove si è appena laureato brillantemente – con lode, menzione speciale e bacio accademico – in Scienze delle Attività Motorie e Sportive all’Università di Cagliari.

La sua storia sportiva è iniziata col nuoto a livello agonistico per 12 anni, presso la Polisportiva Esperia di Cagliari. Quindi c’è stato il tennis, sempre agonistico, presso la ASD Easy Tennis nella Borgata Santa Lucia di Selargius.

A vent’anni si è buttato sull’endurance estremo, perché a lui le sfide piacciono belle toste.

L’anno scorso hai iniziato con un’altra impresa difficilissima: 52 chilometri a nuoto da Costa Rei a Marina Piccola. Com’è andata quell’esperienza?

Bene e con soddisfazione. Potrà sembrare strano, ma in fondo quella è stata un’esperienza abbastanza semplice per diversi aspetti. Ho dovuto sì intensificare gli allenamenti per prepararmi a quell’impegno, ma con meno difficoltà essendo la mia prima disciplina sportiva. Ben altra preparazione atletica ha richiesto l’impresa delle 20 maratone: io non avevo esperienze di quel genere, mi sono dovuto allenare da zero nei 10 mesi precedenti.

”20 maratone in 20 giorni”, dal 10 al 30 luglio, che sono poi diventate 21.

In realtà ne avevo previsto 21 fin dall’inizio, ma abbiamo pensato di presentare l’impresa col numero delle regioni d’Italia. Poi, dopo la 20^ che è terminata a Roma, d’accordo con l’allenatore ho corso anche la 21^ che si è conclusa a Cagliari. 

Chi ti assisteva e sosteneva durante le varie tappe, sul piano sportivo ma anche su quello medico e nutrizionistico?

Sicuramente mi seguivano sul posto almeno due amici, uno in bicicletta e uno in macchina per gli spostamenti. Non erano sempre gli stessi, si davano il cambio ogni tre o quattro giorni.

C’era poi il supporto tecnico a distanza in quei 20 giorni: ci sentivamo telefonicamente col mio allenatore e medico sportivo Filippo Tocco, l’allenatrice tecnica Claudia Pinna, la nutrizionista Giovanna Ghiani, lo psicologo dello sport Riccardo Pazzone.

I costi ovviamente venivano sostenuti grazie ai vari sponsor, solo così l’impresa è diventata fattibile. E quello che è rimasto, detratte tutte le spese, è stato versato alle due associazioni beneficiarie.

Quanti kg hai perso?

Sembrerà incredibile, ma ho messo su complessivamente 1 kg di massa, considerando che ho guadagnato 1,5 kg di grasso per via dell’adattamento alimentare e perso solamente ½ kg di muscolo. Evidentemente è stata corretta l’impostazione della dieta. Assumevo 6.000 calorie al giorno: in pratica – confesso, un po’ forzatamente perché non era mia abitudine – mangiavo ½ kg di pasta al giorno, tanti panini, 1 kg di frutta e verdura, tante uova, pesce, carne, e bevevo tanta acqua e integratori…

Emozioni, sensazioni particolari, riflessioni che ti hanno accompagnato in questa esperienza? Che cosa non hai ancora raccontato nelle interviste precedenti?

Nella nona maratona, quella di Foligno, c’è stato il momento più complicato: la mattina zoppicavo, avevo difficoltà persino a camminare normalmente. E non ero neanche alla metà dell’impresa. Improvvisamente sono riaffiorati i ricordi di mio nonno, morto di leucemia nel mese di aprile, che ha combattuto con grinta fino all’ultimo respiro. Ho pensato che la mia lotta in confronto non era niente, avevo con me il suo immancabile cappellino e ho tenuto duro fino al traguardo, questo pensiero mi ha dato la carica per andare avanti.

Era la tua “mission impossible”, così l’avevi definita in fase di progetto. In Italia esistono precedenti analoghi di altri atleti?

Correre tante maratone in giorni consecutivi, senza neppure un giorno di pausa, è effettivamente molto difficile ed è una prova piuttosto rara tra gli atleti.

Il record italiano attuale, registrato nel febbraio di quest’anno, è detenuto da Giancarlo Magli con 30 maratone in giorni consecutivi. Quello mondiale maschile ufficiale, registrato un mese prima, è dell’indiano Devdutt Sharma con 82 maratone.

In effetti, frugando in cerca di notizie, risulta che il record mondiale femminile è di Erchana Murray-Bartlett in Australia, 6.300 km in 150 giorni consecutivi, da agosto 2022 a gennaio 2023. Lo spagnolo Ricardo Abad Martínez a quanto sembra detiene invece il record mondiale maschile con 607 maratone corse in giorni consecutivi. Ma sono numeri impressionanti, diciamo incredibili!

Piuttosto, perché hai voluto accompagnare la tua impresa con un invito a donare a VoSM, oltreché ad AIRC? E ti ringraziamo tanto per averlo fatto.

La scelta di AIRC è riferita ovviamente al ricordo di mio nonno, l’anno scorso l’impresa dei 52 km a nuoto era dedicata a quell’unico beneficiario. Per quest’anno ho pensato invece di ampliare la destinazione delle donazioni ad un’altra associazione. Stavo valutando alcune possibili opzioni, quando una dei nostri sponsor, l’amica Ilaria Kalb del negozio Nuoto&Fitness di via Paoli a Cagliari, mi ha parlato della vostra importante attività di volontariato e mi è sembrato doveroso sostenervi in questa occasione.

L’anno prossimo una nuova impresa ardita?

Due sono i progetti che ho in mente, ormai li ho svelati qua e là e non sono più un segreto: il primo è quello di circumnavigare a nuoto la Sardegna e la Corsica, tracciando un “8” in 45/50 giorni, percorrendo quindi circa 25 km al giorno. So che dovrò cercare la giornata giusta, in particolare, per affrontare le Bocche di Bonifacio che non sono un passaggio facile. La seconda sfida è quella di nuotare per 100 km consecutivi in 30 ore circa, dalla spiaggia di Murtas (Villaputzu) a Marina Piccola (Cagliari). Mi dovrò allenare a resistere al sonno, ma anche a mangiare in acqua: mi passeranno il cibo da una barca. 

Sono due progetti complessi anche sul piano dei costi, per i quali dobbiamo cercare sponsor e permessi. Ogni impresa sportiva è una sfida, ma affascina anche per questo…

Grazie Gabriele, non ci resta che salutarti e lasciarti alle tue sfide. In bocca al lupo!

Marcello Garbati

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